venerdì 21 ottobre 2011

Se sei tra i 18 e 30 ok, altrimenti muori!!

E' un titolo un po' pesante, ma a quanto pare in valle di sole funziona così.
Ora come ora ti guardi in giro e vedi un sacco di manifesti promossi dal Piano giovani come un corso di fotografia, uno di photoshop, uno di cucito, uno di Hip hop, e così via. Ultima novità La TV della Valle di Sole.

Articolo dell'Adige del 21 ottobre 2011

Già, proprio così, in via di preparazione una tv locale sia su web che in DVBT (digitale terrestre). Promossa dalla Comunità di Valle, capitanata da Alessio Migazzi.
Ora da qui dovrei partire con due articoli ben distinti, ma vedrò di capitolare tutto in un unico post.
Io che ho 36 anni, non mi sento affatto da pensionato, da emarginato, anzi penso che in quest'età possa sentirmi al pieno delle forze, pieno di vitalità. Ma a quanto pare alla Società moderna non importa. Sono Out, sono fuori, non sono più giovane. Viaggi di interscambio? Nada, corsi di formazione?? Niente. Solo attendere di andare in vacanza con i pensionati.
Non mi sembra affatto giusto, soprattutto visto che questa valle non è affatto numerosa, e in più di un frangente ho assistito alla mancanza di giovani disposti a frequentare tali opportunità.

Ora vorrei addentrarmi maggiormente su quest'ultima offerta del gruppo "Comunità di Valle". Innanzitutto mi piacerebbe sapere un attimino i costi supportati per tale operazione.
Da quanto so io acquistare per se stessi l'attrezzatura NON È POCA COSA. Come minimo servono un paio di telecamere almeno semi professionali dal costo minimo di 5.000€ cadauna, un banco regia amatoriale altri 6.000€ un paio di microfoni (uno fisso e un cono per esterni, di quelli decenti) 600€, fari per illuminazione 200€. Computer per elaborazione post produzione 3.000 €. Programmi per montaggio audio video come Adobe Production Premium CS5 costa circa 1.700€
Quindi stando a cifre basse siamo intorno ai 25.000 € più il sistema di trasmissione in DVBT. Il ché mi sembra anche poco. Più ci sarà il costo di formazione come fonico, regia, giornalismo ecc. Altri 10.000€ che vanno in fumo.

Ho già avuto esperienze sia di giornalismo che di editing video e so come funziona.
Sarebbe una cosa da estendere a tutte le fasce d'età anche perché ognuna di queste penso che qui in valle abbiano da dire qualcosa. Penso alla creazione di un Tg bambini, uno dei ragazzi delle medie, penso ai pensionati. Ma soprattutto penso alla stra maggioranza di persone della mia età.

sabato 15 ottobre 2011

Wow che prezzi

Microsoft Seven Professional - 250 €
Microsoft Office Professional - 650 €
Norton Antivirus (per un anno) - 25 €
Nero 12 Premium - 89 €
Adobe Photoshop cs5 extended - 1.190 €
AutoCAD 2012 - 5.450 €

Lascio a voi un po di conti.
Calcolate circa la metà del prezzo per la versione OEM (Versione abbinata all'acquisto di un computer). Ovviamente non vale per Photoshop né per AutoCAD




Se calcolate che in media, ogni ufficio di un piccolo comune ha come  minimo una decina di computer, fate presto a fare i vostri calcoli.





Altro esempio:
Linux Ubuntu vers. 11.10 - 0 €
LibreOffice 3.4 - 0 €
Antivirus ??? Non esistono virus - 0 €
Braseo Masterizzatore - 0 €
Gimp fotoritocco - 0 €
FreeCAD e Blender - 0 €

Ora provate a rifare i calcoli.......



Inoltre vediamo alcune curiosità.
Windows 7 può essere usato solo su di un pc.
Di Seven i programmi pre installati interessanti sono: La calcolatrice, Windows Media Player e ... Freecell. Wow. Al massimo ma non nella versione pro trovate Windows Media Center che non vi da nulla di più a Windows Media Player. cambia solo il modo di vedere.


Ubuntu nella versione scaricabile di base può essere usato su tutti i pc che incontrate. Parte sia da cd che da chiavetta USB. Può essere usato direttamente anche senza essere installato.
Nella lista dei programmi preinstallati troviamo: Braseo (programma di masterizzazione), Shotwell (programma di archiviazione e gestione foto)
Firefox o Chromium (per navigare su internet), LibreOffice (alternativa a Office)
Di contro, causa licenze strane, ubuntu non permette di usare, mp3, avi, e altri formati. Ma basta scaricare gratuitamente (non è illegale) il pacchetto "restricted  extra" e potrete fare tutto.

Ora, quale scegliereste??

Exponoce 2011

Eccoci alla quinta edizione della fiera della valle di sole per "eccellenza".

Tale manifestazione nata per la promozione delle piccole, medie aziende che scorrono lungo il fiume noce. O per lo meno doveva essere così. E come sempre le premesse non rispecchiano la realtà.
Una realtà fatta come sempre da grandi e da nullità. I grandi si possono permettere di avere grandi spazi, dove spazi non ci sono, altri, non possono neppure permettersi uno spazio all'aperto.
La realtà è contraddistinta da sottili linee che non possono essere oltrepassate. Fatto sta che vedi sempre meno novità, e più cose  scontate. Non è più una fiera espositiva, piuttosto il punto di vendita di alcuni "fortunati".
Mi spiace  più per quei personaggi che poi ci perdono la faccia, non sapendo questo, o peggio ancora, facendo finta di non saperlo.
Una fiera di questo tipo, doveva esaltare le capacità artigianali locali, i prodotti locali, i produttori locali. Invece ci si trova la Wurt che non mi sembra sia originaria di qui, come anche la Finstral che occupa una buona fetta della sede fieristica (non siamo a Milano). Mentre ferramenta, il negozietto di abbigliamento locale e altri interessanti punti di riferimento più o meno noti in valle, sono assenti alla manifestazione.
L'equità della manifestazione perde subito di significato. Forse è solo una mia presa di posizione sbagliata, un mio errato punto di vista. Quello che vedo passando per gli stand è solo una mia immaginazione. Forse non ho guardato abbastanza in valle da non notare tutti questi negozi di "artigiani" che si sono messi a fabbricare pannelli fotovoltaici e solari. I vecchietti che intagliano il legno producendo pallet. EXPO NOCE. Divenuta in pochi anni una seconda fiera dedicata al settore alberghiero, un ombra di quella di Bolzano, mischiata a una marmaglia di altri settori non ben identificati in valle. In sostanza solo il 30% dei presenti sono provenienti direttamente dalla valle e per la valle.

Tra l'altro se almeno l'offerta fosse vasta, ma anche in questo caso vige la pochezza di idee e di proposte.
Se vi ricordate un paio di anni fa all'uscita del digitale terrestre, la fiera veniva presa d'assalto all'acquisto dei famigerati decoder terrestri e satellitari. Quest'anno invece nel reparto elettronica, troviamo 3 televisori e nient'altro!!! Penso che dire ridicolo sia poco!!
Aspettiamo le esibizioni di trial tanto per tirarci su il morale, perché del resto non penso che ci sia qualcosa di buono da salvare. Un piccolo sforzo per promuovere maggiormente gli artigiani e i produttori locali, non guasterebbe affatto.

domenica 9 ottobre 2011

Ma dove siete finiti tutti?

Una cosa che mi fa davvero arrabbiare è il vedere come la gente e soprattutto la gioventù di oggi si sia persa la volontà di guardare avanti.
Lo noto tutti i santi giorni ovunque vada, che sia nella vita reale che qui in internet. Centinaia e centinaia di persone che non sanno più che cosa vogliono dalla propria vita. Scazzati, stanchi di tutto e di tutti.
Quei pochi che ancora hanno il coraggio di muoversi, perché a casa non ce la fanno più a restare, si ritrovano davanti ad un bicchiere di vino o di birra, perché a quanto pare è l'unico vero amico che ti sa ascoltare e che lo trovi ovunque vai.
Sento gente che si lamenta, che in valle non c'è niente, che non si sa cosa fare. Oppure che qualcuno ha già troppo da fare, da non poter poi aver la forza di uscire a fare un giro per il paese.
Gli unici che vedi ancora in giro sono i passeggini con le madri che scorrazzano per le strade, viaggiando di fretta, perché poi inizia cento vetrine o uomini e donne.
Dire che siete patetici è dire poco. Per trascinarvi in giro non basta che ci sia scritto (Bar con Birra gratis). Vi serve anche un invito direttamente dal presidente della Repubblica.
Oltre tutto, neppure a casa siete in grado di esprimervi al meglio. Vi collegate su Facebook, scuriosate tra i profili dei vostri "amici", raramente commentate e ancor meno inserite informazioni davvero interessanti.
Mi viene da piangere quando mi sento dire in giro per strada "Sai ho visitato il tuo blog, hai proprio ragione, qualcuno che ha coraggio di scrivere certe cose." Ma tu, che hai letto questo blog, hai commentato? hai postato la tua idea? hai replicato?? No, la maggior parte no.
Sabato mattina (8 ottobre) c'è stata la tavola rotonda riguardante il Parco, lì, a parte le teste pelate dei politici, dei dipendenti (direttamente interessati) e veramente pochi altri, hanno partecipato. Io c'ero, anche se non mi interessava del tutto. Ho anche commentato sia qui, sia poi in fabbrica.
Nel pomeriggio ho realizzato una piccola presentazione a Peio al Dopolavoro. Di pubblicità ne ho fatta solo su Facebook, è vero, ma so che molti di voi l'hanno vista. E' anche vero che l'argomento forse non era dei più interessanti (soprattutto per chi non cerca di capire nulla di ciò che lo circonda). Fatto sta che si è presentata una sola persona da Cogolo. E non è la prima volta che succede. Anche cambiando argomentazione il discorso non cambia.

Quindi qui la situazione è davvero grave. Grave perché vedo una valle morire. Che non ha nessuno stimolo per migliorare la propria situazione e soprattutto che si lagna della situazione stessa!!
Grave ancor più il fatto che poi mi fanno passare per tipo strano. Si lo sono, ma preferisco essere così, che essere un ameba come voi.
Non siete daccordo? Allora iniziate a commentare qui sotto, anche a prendermi in giro, ma vediamo di iniziare con qualcosa. E se avete proposte, perché non sederci ad un tavolo e cercare di capire cosa si può fare per cambiare sta situazione.
Io sono pronto al dialogo e voi?

Michele Dallagiovanna!

Parco Nazionale dello Stelvio - Futuro???


Sabato 8 ottobre 2011 – Riunione “tavola rotonda” Sul futuro del Parco Nazionale dello Stelvio.
Sono riuscito a registrare il telegiornale di ieri sera. Quindi ho postato anche il servizio di TRENTINO TV


Oggi ho assistito a un qualcosa di più prossimo ad una giornata al Consiglio Provinciale, dove tutti parlano, parlano, ma alla fine quello che ne esce fuori è “politichese” ovvero nulla in tutto.
A fare da capofila e forse quello che maggiormente ha spiegato la situazione è stato Salvatore Ferrari vicepresidente di Italia Nostra in Trentino. Tra i vari presenti ricordo Pierangelo Giovanetti come moderatore, Alberto Pacher, Franca Penasa, Rossana Bettinelli, Mario Malossini, Ciro Berdini, Roberto Pinter e Alberto Bombarda. In sala solo il sindaco di Malé, e tra i vari Alberto Pasquesi.
In pratica da quel poco che ho capito lo stato non ne vuole più sapere di tenersi i conti del Parco Nazionale dello Stelvio, e a causa della ricerca della fiducia, una delle tante, del Presidente del Consiglio Berlusconi, ha in pratica “svenduto” il pacco. La forspartain (o come cavolo si scrive), ne ha preso subito le redini con l'intento di mandare a quel paese tutto il lavoro fatto fino ad ora nel Parco. Ricordo che da 16 anni esiste un consorzio che unifica le tre provincie contenenti il Parco.
Non vi sembra Il Presidente francese Sarkozy?
Se la storia dovesse proseguire come sta andando avanti, in teoria una delle possibili visioni future è la scissione delle tre provincie, quindi non più “Parco Nazionale dello Stelvio”, ma Parco divertimenti del trentino, Parco lagher sudtiroler e Parco della Madunina lombarda (è un esempio).
Fortunatamente a metterci una pezza temporanea è stato da prima il nostro Presidente della Repubblica e poi il comitato Lombardo. (o forse il contrario).
Ora il tutto, tra le parole in politichese bla, bla, bla, si è data la possibilità di estendere l'importanza del Parco non più a Nazionale, ma Europeo. Visto che quelli di Bruxelles a quanto pare piacciono i fiori, le piante e gli animali, loro potrebbero sovvenzionare il Parco visto che è bello, è in centro alle alpi e poi perché in genere vengono in vacanza a febbraio qui.
Altre alternative valide non ne ho viste sinceramente, Pacher assicura che non sparirà, ma che si trasformerà. Non dobbiamo aver paura di questo. Al massimo lo chiameremo Parco della discarica di Napoli.
Mi è piaciuto l'intervento di Loreta Veneri, la quale ha rimarcato la mancanza di identità vera come Parco, che anche al sottoscritto sembra più una sorta di barricata dove dentro non puoi fare nulla e basta.
Bella la segretaria (o almeno sembrava così) di Salvatore e poco altro. Penso che alla fine la gente e soprattutto i dipendenti del Parco siano andati via con le stesse conclusioni che avevano prima di arrivare.

lunedì 3 ottobre 2011

Il nuovo "polo scolastico" di Cogolo di Peio

Vista esterna della Scuola per l'infanzia
Sabato scorso (1 ottobre 2011) è stata ufficialmente inaugurata la struttura
scolastica più discussa negli ultimi anni.
Si tratta del Polo scolastico. Il proposito era di unire le varie ex scuole esistenti nella Valle di Peio.
Bene o male hanno aderito quasi tutti a tale proposta, eccezion fatta da un gruppo di Peio Paese che, dopo vari avvicendamenti, hanno optato per la "scuola parentale".
Per ovvia curiosità sono stato anch'io a visitare tale edificio. Devo ammettere che è davvero bello e ben strutturato a parte qualche piccola osservazione. Ma andiamo con ordine.
La saletta informatica
Vi sono 3 entrate: una per la scuola d'infanzia, una per la scuola primaria e una al centro. In tutti i casi non mi è parso di vedere nessun atrio.
Salendo le scale nella parte della scuola primaria si raggiungono le classi.
La 2a classe.
Qui il primo disappunto riguarda la scelta costruttiva, dove ci sono molti angoli ciechi e spazi sottodimensionati. un ascensore posto al centro del giroscale ne impedisce la completa visibilità. Poi si arriva in una zona che si allarga all'improvviso e ai lati troviamo varie classi.
Le classi sono belle, forse un po' piccole. Nel caso di aumento di alunni non so come possano guadagnare spazi. Da quel che so ci sono due stanze aggiuntive, attualmente usate per sala informatica e quella per il laboratorio.
Le classi contengono ancora molti banchi già usati dalla precedente scuola. Però sono moderne e ben attrezzate. Lavagna sdoppiabile e Lavagna interattiva (anche se di vecchia generazione).
Per i corridoi, così come nelle aule, non ho trovato nessun quadro, nessuna immagine che dia un senso di vissuto. Un po' troppo stile ospedale. Vabbé è ai primi giorni di vita.

L'aula Magna
Poi in fondo troviamo l'aula magna, bella ma anche qui un po' piccola immaginandola con entrambi i genitori e gli alunni messi insieme. Il proiettore è troppo piccolo e la disposizione non permette una perfetta visualizzazione da ogni angolo della sala.

Mensa elementari
Scendendo le scale dalla parte opposta, invece troviamo la zona mensa sia per i ragazzi delle elementari che dell'asilo. Separate dalla cucina. Qui lo spazio sembra non manchi. Sarà un po' difficile controllare quei disperati di bambini in una sala messa così per lungo. La versione dell'asilo mi piace molto di più, anche se quel pilastro lo avrei fatto o arrotondare o rivestire con qualcosa di morbido... non si sa mai!! La cucina è ben strutturata e ben fornita. Strano che vadano da Risto 3 di Fucine per i pasti. Comunque.
La cucina
Mensa asilo












Sempre al primo piano, ma dall'altra parte troviamo invece la scuola per l'infanzia.
Qui si vive già tutt'un altra aria, molto più allegra, più vivace.
Sala giochi
C'è la sezione giochi, la sezione lettura, la sezione per i pisolini con quelle cuccette che sanno tanto di naja (mi piacciono un sacco)!!!
Sala nanna.

Il tutto ben illuminato con finestroni e porte finestre. All'esterno c'è un bel giardino dove in futuro spero di vedere una zona giochi con sabbionara!!!

Sala lettura
Sarà per i colori delle stanze, sarà perché qui qualche quadro si vede in giro, fatto sta che si sta bene, e mi viene quasi voglia di tornare all'asilo!!






Ultima sezione visitata è la blasonata palestra con spogliatoi. Qui non hanno badato a dimensioni. Bella grande e spaziosa. non ho visto molti attrezzi ginnici... speriamo che ci siano.
La palestra vista dal giroscale della scuola primaria
Però è davvero bella da vedere, con tanto di palchetto per gli spettatori!! Da qui si esce verso il campo di calcio.

In conclusione. La scuola è davvero bella, moderna al punto giusto, forse un po' ristretta nella sezione delle elementari. Alcuni corridoi sono un po' angusti, dove potrebbero insorgere piccoli problemi. L'asilo è davvero bello, per quel che ho visto io. L'idea di posizionarla così fuori strada, non è poi una cattiva cosa, si evita che i bambini arrivino giù durante la ricreazione. Vedremo nel futuro come si comporterà tale struttura. A voi i commenti!! (Bravo Duffy)!!

domenica 2 ottobre 2011

Non avevo capito nulla, ma forse non solo io...

Già, perché anche se non sembra, i momenti migliori per pensare è quando ti capita di pensare. Ah ah ah. Lo so non sono affatto normale, ma anche questa non è una novità.
Comunque ciò che fa riferimento il titolo riguarda per un certo verso l'aspetto turistico e un po' quello della nostra vita quotidiana.
Stavo ripensando a cosa facevano i nostri avi, quando non c'era tutta la tecnologia che oggi disponiamo. Di cosa si inventavano pur di poter  facilitare la loro esperienza quotidiana, nel loro "piccolo grande mondo".
Se rifletto un attimo sugli oggetti che avevo visto alla mostra di Peio sui "veci mestéri", adesso come adesso non li vedo più come antichi o veci, ma penso all'immaginazione, alla "grande tecnologia" che avevano allora.
Penso che in loro viveva un ardente senso di ricerca di novità, di inventare cose sempre nuove per superare le difficoltà. Era gente che sapeva guardare avanti, uniti gli uni con gli altri per superare tutti i vari  problemi che insorgevano.
Penso a Peio Fonti che ai tempi era rinomato come uno dei luoghi di lusso dell'interno arco alpino.
Perché? Perché guardavano avanti, uniti, Avevano trovato il posto adatto? no. Era comodo? no, affatto, eppure....
In quattro gatti si sono messi insieme ed anno assediato quel pezzetto di territorio creando insieme nello stesso "paesino" una serie di alberghi, di servizi che all'epoca non aveva eguali.

Ora noi guardiamo quelle foto, quegli attrezzi e pensiamo tra di noi "ma quanto erano vecchi, quanto avevano sofferto, quanta povertà!!" Abbiamo sbagliato tutto. Erano ricchi, molto più ricchi di noi.
Noi che ormai non siamo capaci neppure di dialogare liberamente, che aspettiamo che qualcuno faccia il primo passo avanti, non ci azzardiamo più a creare qualcosa di nuovo per paura di sbagliare. La nostra vita si è fermata a quei tempi. Usiamo ancora le stesse tecniche costruttive, gli stessi materiali (perché è bello un po' di antico). Ma non abbiamo pensato affatto che così facendo invece di emulare quei tempi, siamo caduti ancora più indietro nel tempo.  Perché loro guardavano avanti, non indietro!!
Erano ricchi di inventiva, di voglia di rischiare pur di ottenere qualcosa di nuovo che permettesse loro di migliorare la loro vita.

Penso si debba riflettere seriamente un attimo su cosa si vuole ottenere, per noi come persone che come comunità.

venerdì 2 settembre 2011

Una realtà scomoda

In giro per il web, soprattutto su qualche canale youtube è possibile trovare qualche video intervista che parla del fenomeno fansub e scansub.
Vorrei chiarire un attimino tali concetti e cercare di capire le aspettative di tutto ciò.
Per chi ancora non sapesse cosa sono i fansubber o i scansubber e relativamente anche i fandubber, cercherò di spiegarlo in brevi termini.

Queste tre figure sopracitate, non sono altro che delle attività svolte da gruppi di persone con lo scopo principale di tradurre ed adattare una pubblicazione straniera, che sia cartacea o animata, in una determinata lingua. Nel caso dei fansubber, questi traducono il parlato e non solo, riproducendolo in formato sottotitolo, all'interno di film, cartoni animati e video musicali.
I scansubber invece sono coloro lavorano sulle immagini digitalizzate di manga o fumetti. Pulendo i testi originali e riproducendoli nella lingua desiderata.
I fandubber, meno conosciuti sono coloro che doppiano invece un film o un cartone.

Tali azioni Legalmente non sono possibili in nessun caso. L'utilizzo di materiale straniero, anche se mai sarà prodotto nella propria lingua, è sempre coperto dai diritti d'autore. Pertanto tutto quello che viene fatto è illegale, non c'è scusante.

Ma ora analizziamo il fatto da un altro punto di vista.
IN questi ultimi anni da quando è sbocciato tale fenomeno, si è visto un continuo aumentare di pubblicazioni come manga da parte di molte case editrici: panini comics, planet manga, Gp manga, Star comics e Play manga, che fino a 10 anni fa si e no che esistevano. Tale diffusione credete che sia solo frutto della loro buona sorte? Credete che se non fosse stato per il boom su internet, tali case potessero fare qualcosa?
Poi un altro problema. Ovunque vai, escluse le grandi città, fatichi a trovare edicole per non parlare di fumetterie specializzate a tale mercato.
Io ad esempio devo fare oltre 80 km prima di trovare una fumetteria decente. Altrimenti attendere le varie fiere specializzate. Anche in questo caso però i prodotti che si trovano non sono sempre quelli che cerchi.

Gli editori si lamentano del fatto che, coloro che scaricano le scan poi non comperano i manga originali. Nulla di più falso. Forse qualche giappominchia è così, ma tutti quelli che conosco, hanno almeno 3 o 4 serie complete. Io ho iniziato la mia carriera fumettistica con la Bonelli: Tex, Nathan Never, Dylan Dog, Martin Mystere. Ad oggi ho acquistato oltre 1000 volumi. Più ho 7 serie serie complete di manga tra cui Tsubasa chronicle che conta ben 28 volumi, più altre serie ancora in corso. Se facciamo un paio di conticini ... meglio di no altrimenti mi sparo. E la mia fumetteria è a 80 km!
Altra cosa da dire è la qualità delle produzioni che le case editrici a volte fanno. Se si confrontano alcuni manga originali con quelli tradotti, si nota un peggioramento o dei ritocchi dati da censure assurde. Cosa che non avviene in gruppi scansub seri.

Ultima cosa, ma non meno importante. Il reparto anime. Praticamente assente nel mercato italiano. E' sempre stato noto il valore del doppiaggio di film in lingua italiana. Non altrettanto per il reparto anime. Faccio un esempio lampante: Eve No Jikan (Time of EVE), inzialmente subbato dal Binkan Team, ma poi interrotto perché la MTv ne aveva preso i diritti. Poi vai a confrontare i sottotitoli, sia come qualità di traduzione che come cura estetica del lavoro e non c'è paragone. Il BKT aveva fatto un lavoro eccelso confronto all'appena sufficienza della MTv.

E' vero che alcuni gruppi di fansub ci guadagnano, ma sono solo quelli falsi, quelli che rubano i lavori altrui. Questi andrebbero bannati e multati. Quelli che fanno le cose fatte bene invece, che seguono le regole di cancellare il lavoro appena appare la notizia dell'acquisto dei diritti, che promuovono l'acquisto degli originali, dovrebbero essere lasciati in pace.
E infine se leggete bene il disclaimer, non dice: "visto che il lavoro non verrà pubblicato in Italia è vostro DIRITTO scaricarlo" ma dicono: "Questo fansub è una produzione amatoriale gratuita. E' vietata la vendita. Supportate l'animazione giapponese in Italia acquistando i DVD originali."

giovedì 7 luglio 2011

Rivoluzione!!

Ultimamente mi piace raccogliere le idee che la gente ha riguardo ad un possibile scenario futuro della nostra valle. Tra i vari temi che mi sento in dovere di esprimere, alcuni li reputo più urgenti di altri. Principalmente parlo dell'aspetto turistico della valletta, decisamente stagno sia dal punto di vista strutturale, che dal punto di vista organizzativo.
Quest'anno sembra che il Consorzio appena formatosi, voglia provare a fare qualcosa, ma come sempre, tutto si sa e nulla si sa.
Adoro girovagare con la macchina e curiosare sia nelle città che nei piccoli paesi dispersi nel nostro territorio nazionale. Grazie a questo mi risulta facile fare qualche valutazione, forse a volte un po' troppo radicale, ma di questi tempi, se non ci si inventa qualcosa di nuovo, ci si perde nel banale.
A mio avviso, tra le priorità in ambito turistico, che la nostra valle necessita maggiormente sono le seguenti:
  • Riprogettazione di un design accattivante per le varie frazioni
  • Focalizzare il tipo di target a cui si vuol far maggior presa
  • Incentivare la libera iniziativa
Cosa intendo con Riprogettare il design delle varie frazioni? Provate a pensare a Cogolo, e provate a paragonare la nuova piazza con quella di Malè o più in grande alla piazza Duomo di Trento. Cosa manca? Personalità, centralità, manca di carattere.
Non pretendo una fontana di Nettuno a Peio. Ma almeno che si possa anche minimamente rendere vivibile. La scalinata che sale dal piazzale è davvero orribile e inutile. Spazio occupato per nulla. Il Municipio si trova a chilometri di distanza. Mancano del tutto servizi, non un dentista, non un ottico, un negozio di elettrodomestici. I vari negozi con delle vetrine che mi fanno rabbrividire. Pieni zeppi di cose senza logica. Negozi che si fanno concorrenza tra loro anche se apparentemente non avrebbero nulla a che fare.
In quante città trovate edicole che vendono di tutto, ma di quello che dovrebbero realmente vendere non lo hanno? Alimentari che vendono souvenir? Alberghi che vendono speck?
Ok, con questo mi sono inimicato tutta la valle. Però se iniziate a riflettere bene su cosa ha comportato questo, noterete che ognuno di questi esercizi ha perso la loro particolarità.
Vorrei immaginarmi un paese con una vera piazza, bella da starci, chiacchierare, con un suo stile.
Mi spiegate perché il simbolo del comune di Peio è una fontana e poi non esiste da nessuna parte tale fontana??
Peio Fonti è messo ancora peggio!! Il posto che a mio avviso sarebbe quello che necessita maggiore attenzione è L'antica fonte, eppure è anche la parte messa peggio del paese.
Già le terme sono quello che sono, se confrontate con qualsiasi albergo moderno ne escono perdenti su tutti i fronti. Abbiamo buttato al vento 30 anni di bellezza.
Non so chi si ricorda il viale alberato arrivando a Peio, Le terme di allora saranno state quello che erano, ma erano più vissute, più intime... ora non dicono nulla.
Per non parlare poi degli allestimenti comunali, praticamente assenti. Potrei andare avanti per ore....

Focalizzazione del tipo di target. Allo stato attuale, manca una vera e propria visione di quale sia il target preferenziale della valle. Per il momento tutto e tutti. Ma facendo così, non si fa altro che perdere ulteriore clientela e non ottenerne nessuna di nuova.
I target li possiamo suddividere in: Famiglie, giovani, anziani, gruppi di comitive.
Le famiglie man mano si trovano con meno denaro causa i costi dello stato, quindi tendono a diminuire sia come durata sia come quantità.
I giovani attualmente troveranno gran poche opportunità per divertirsi qui se non in inverno e solo per sciare e poco altro.
Gli anziani sono attualmente il target più ambito a quanto sembra, ma si sà non durano in eterno.
I gruppi di comitive al 70% sono autosufficienti ovvero tendono a spendere poco perché hanno tutto compreso.
Da ciò si comprende che se non operiamo una scelta opinata, rischiamo davvero di rimanere a digiuno in breve tempo.

Incentivare la libera iniziativa. Più di una volta succede che se un esercente o un gruppo vuol provare a fare qualcosa di diverso, per un motivo o per l'altro viene subito ostacolato. Vuoi dal Parco, vuoi dal Comune, vuoi da qualche altro esercente geloso, il risultato è lo stesso. Muore sul nascere.
Manca cooperazione tra gli esercenti, manca dialogo, manca spina dorsale. Invece di lamentarsi di quello che fa un altro, o di copiarlo spudoratamente, perché non iniziate rimboccarvi le maniche e a inventarvi qualcosa di nuovo?

(altra schiera che da ora mi odierà).... tanto più di così! Mamma che pappardella!! Scusate!!

martedì 14 giugno 2011

Al limite di sopportazione

Mi vergogno! In questi casi devo proprio dire così. Mi vergogno di essere un pegaese, "en rodièla", un abitante di Peio.

In questi ultimi mesi, per chi no lo sapesse, si stanno avvicendando alcune questioni riguardo al futuro della scuola elementare di Peio, che vista la mancata affluenza di studenti e viste le ultime riforme scolastiche, si appresta alla sua definitiva chiusura a favore di un "polo scolastico" centralizzato per tutta la valletta. Il problema è sorto quando una piccola fazione di residenti, in risposta a tale mandato, ha deciso di ribellarsi a tal punto da voler perseguire la strada della "istruzione parentale".

Mi rifiuto di credere che tale proposta possa essere accettata anche in minima parte. Nei giorni scorsi ho provato a ragionare con alcuni referenti di questa iniziativa, ma a tutt'oggi, non ho trovato un benché minimo vantaggio in tutto questo. In prima battuta mi accusano di non aver figli e quindi di non aver voce in capitolo. Forse è vero, ma è altrettanto vero che ho nipoti che devono affrontare tale fardello. Inoltre anch'io ho frequentato la suddetta scuola, ok in altri periodi più favorevoli, ma il problema c'è e non si può negare.

Il problema in realtà non è il fattore scuola a Peio o no, anche questo poi da valutare, ma il fatto che causa alcune persone, il paese si è scisso e frantumato in diverse scuole di pensiero. Essendo già di per sé un piccolo paese di montagna, con tutti i suoi problemi, se ci si mette pure a sfaldarsi l'intera struttura sociale, siamo apposto. Oramai alcuni non si salutano nemmeno, anzi si sono create vere e proprie voragini sociali. E questo poi ne è e ne sarà la base per una vita sociale dei loro figli!

Da pochi mesi ho preso a cuore l'organizzazione del Centro Culturale Ricreativo di Peio e la cosa che ho notato è che il paese di Peio è MORTO! Morto per via di queste divergenze, morto perché i giovani hanno perso completamente di vista la loro identità, non solo di abitanti di Peio, ma anche di esseri umani.
E' morto, perché nessuno ormai ha la volontà di fare qualcosa in questo paese, né per se stessi.

Hanno scritto sul giornale che la vita di Peio è basata sul proseguo della scuola e del Caseificio turnario. Ma è proprio così? La vita di un paese è basata solo su questo? Ma io chi sono? La gente che vive in questo paese, chi è? Scusate se ve lo dico, ma siete davvero un branco di stupidi ottusi egoisti. Capaci solo a vedere solo fino alla punta del vostro naso. Mi avete stancato con le vostre lamentele. Con i vostri piangistei. E non vi accorgete che fate solo del male alla comunità di Peio.

La vita di un paese non si basa su "dove vanno i miei figli a scuola" o sul far proseguire o meno l'attività di un esercizio, ma dalla vita sociale che si conduce. Dalle opere che si compiono per far si che tale luogo sopravviva, per mantenere sì le tradizioni che lo hanno creato, ma soprattutto inventare, realizzare nuove idee che possano far crescere tale società.
Non disdegno le tradizioni, ma penso che un po' di freschezza non ci guasti. Non possiamo sempre e solo guardare al passato. Dobbiamo credere che il futuro è nelle nostre mani. Che noi possiamo realizzare qualcosa di buono con poco. Basta crederci.

Non mi vergogno a firmarmi, anzi voglio sostenere questa causa, perché prima di tutto penso ai bambini di questo paese che, in questo caso sono solo vittime passive di una violenza psicologica attuata da genitori irresponsabili!

Miche Dallagiovanna!