giovedì 7 luglio 2011

Rivoluzione!!

Ultimamente mi piace raccogliere le idee che la gente ha riguardo ad un possibile scenario futuro della nostra valle. Tra i vari temi che mi sento in dovere di esprimere, alcuni li reputo più urgenti di altri. Principalmente parlo dell'aspetto turistico della valletta, decisamente stagno sia dal punto di vista strutturale, che dal punto di vista organizzativo.
Quest'anno sembra che il Consorzio appena formatosi, voglia provare a fare qualcosa, ma come sempre, tutto si sa e nulla si sa.
Adoro girovagare con la macchina e curiosare sia nelle città che nei piccoli paesi dispersi nel nostro territorio nazionale. Grazie a questo mi risulta facile fare qualche valutazione, forse a volte un po' troppo radicale, ma di questi tempi, se non ci si inventa qualcosa di nuovo, ci si perde nel banale.
A mio avviso, tra le priorità in ambito turistico, che la nostra valle necessita maggiormente sono le seguenti:
  • Riprogettazione di un design accattivante per le varie frazioni
  • Focalizzare il tipo di target a cui si vuol far maggior presa
  • Incentivare la libera iniziativa
Cosa intendo con Riprogettare il design delle varie frazioni? Provate a pensare a Cogolo, e provate a paragonare la nuova piazza con quella di Malè o più in grande alla piazza Duomo di Trento. Cosa manca? Personalità, centralità, manca di carattere.
Non pretendo una fontana di Nettuno a Peio. Ma almeno che si possa anche minimamente rendere vivibile. La scalinata che sale dal piazzale è davvero orribile e inutile. Spazio occupato per nulla. Il Municipio si trova a chilometri di distanza. Mancano del tutto servizi, non un dentista, non un ottico, un negozio di elettrodomestici. I vari negozi con delle vetrine che mi fanno rabbrividire. Pieni zeppi di cose senza logica. Negozi che si fanno concorrenza tra loro anche se apparentemente non avrebbero nulla a che fare.
In quante città trovate edicole che vendono di tutto, ma di quello che dovrebbero realmente vendere non lo hanno? Alimentari che vendono souvenir? Alberghi che vendono speck?
Ok, con questo mi sono inimicato tutta la valle. Però se iniziate a riflettere bene su cosa ha comportato questo, noterete che ognuno di questi esercizi ha perso la loro particolarità.
Vorrei immaginarmi un paese con una vera piazza, bella da starci, chiacchierare, con un suo stile.
Mi spiegate perché il simbolo del comune di Peio è una fontana e poi non esiste da nessuna parte tale fontana??
Peio Fonti è messo ancora peggio!! Il posto che a mio avviso sarebbe quello che necessita maggiore attenzione è L'antica fonte, eppure è anche la parte messa peggio del paese.
Già le terme sono quello che sono, se confrontate con qualsiasi albergo moderno ne escono perdenti su tutti i fronti. Abbiamo buttato al vento 30 anni di bellezza.
Non so chi si ricorda il viale alberato arrivando a Peio, Le terme di allora saranno state quello che erano, ma erano più vissute, più intime... ora non dicono nulla.
Per non parlare poi degli allestimenti comunali, praticamente assenti. Potrei andare avanti per ore....

Focalizzazione del tipo di target. Allo stato attuale, manca una vera e propria visione di quale sia il target preferenziale della valle. Per il momento tutto e tutti. Ma facendo così, non si fa altro che perdere ulteriore clientela e non ottenerne nessuna di nuova.
I target li possiamo suddividere in: Famiglie, giovani, anziani, gruppi di comitive.
Le famiglie man mano si trovano con meno denaro causa i costi dello stato, quindi tendono a diminuire sia come durata sia come quantità.
I giovani attualmente troveranno gran poche opportunità per divertirsi qui se non in inverno e solo per sciare e poco altro.
Gli anziani sono attualmente il target più ambito a quanto sembra, ma si sà non durano in eterno.
I gruppi di comitive al 70% sono autosufficienti ovvero tendono a spendere poco perché hanno tutto compreso.
Da ciò si comprende che se non operiamo una scelta opinata, rischiamo davvero di rimanere a digiuno in breve tempo.

Incentivare la libera iniziativa. Più di una volta succede che se un esercente o un gruppo vuol provare a fare qualcosa di diverso, per un motivo o per l'altro viene subito ostacolato. Vuoi dal Parco, vuoi dal Comune, vuoi da qualche altro esercente geloso, il risultato è lo stesso. Muore sul nascere.
Manca cooperazione tra gli esercenti, manca dialogo, manca spina dorsale. Invece di lamentarsi di quello che fa un altro, o di copiarlo spudoratamente, perché non iniziate rimboccarvi le maniche e a inventarvi qualcosa di nuovo?

(altra schiera che da ora mi odierà).... tanto più di così! Mamma che pappardella!! Scusate!!

2 commenti:

Alberto Pangrazzi ha detto...

Bè il tema è a dir poco scottante, e ti giunga il mio plauso per averlo trattato. Sono abbastanza d'accordo con te per quanto riguarda la mancanza di coerenza di certi esercizi commerciali, che propongono cose che non c'azzeccano con la propria categoria, anche sulla mancanza di una fontana in un territorio a vocazione termale. La piazza di Cogolo a me non dispiace, a parte l'assenza della fontana; credo che il comune dovrebbe invece cercare di tenerla più pulita di quello che sto vedendo in questi giorni. Non sono invece d'accordo sulla stagnazione del settore: insomma, le Terme si stanno riqualificando, l'offerta sciistica anche grazie alle nuove opere, fatte ed in progetto...il lavoro del nuovo Consorzio si sta rivelando, in quest'inizio estate, perlomeno promettente...la Val di Peio brulica di vita, rispetto al resto della Val di Sole. Chiaro è solo l'inizio di un'inversione di tendenza, tendenza al ribasso che abbiamo subito negli ultimi sette anni!! Sul target non so cosa dirti, sono scelte decise molto più in alto di noi, a livello di Ambito Territoriale della Val di Sole...non so se in questi tempi possiamo scegliere i clienti, o se sono i clienti a scegliere...comunque ti dirò che il target migliora con l'avvicinarsi del ferragosto. Ahh, mi dici per favore a quale edicola ti riferisci quando parli dell'edicola che ha tutto e niente...xchè, sai, non è facile gestire un esercizio che deve affrontare un periodo di chiusura di 5 mesi all'anno, per po riaprire ed avere tutti i servizi che non lasciano un gran margine di guadagno...però so che lo sputare sentenze e sparare a zero fa un po' parte del tuo stile, quindi non me ne meraviglio...quello che posso dire è che bisogna avere pazienza, che i risultati di certi investimenti si vedono molto a lungo termine...non certo dall'oggi al domani. Grazie per avermi dato la possibilità di esprimermi. Ciao!
Alberto "Pera" Pangrazzi

Piccolofalco75 ha detto...

Ciao Alberto, grazie per la tua risposta e per le tue giuste osservazioni. Di edicola parlo in generale, se provi a guardare quella di malé, quella di cusiano, la tua e quella di Cogolo, tutte hanno lo stesso presupposto. Questo non vuol essere un rimprovero, ma solo una semplice osservazione. Ovviamente i problemi interni alle vostre aziende lo conoscete solo voi, sono altresì conscio del problema "stagionalizzazione" che procura non pochi problemi. Ma penso sia il caso di rivedere il proprio tipo di businnes, valutare quale possa aver maggior margine, e a mio avviso il ritorno a un tipo di negozio monoprodotto renda più agevole il lavoro e aumenta la qualità dei prodotti venduti. Anche se da primo acchitto sembra di perdere una fetta di mercato, dall'altra parte penso che si possa creare e rafforzare il mercato che si interessa. In tal caso però bisogna anche rimboccarsi le maniche e iniziare ad adoperarsi per un tipo di mercato non solo locale, ma iniziare a pensare ad un mercato globale come la vendita online. Non è facile, lo so, ma penso che tutto questo ne sia poi di giovamento non solo alla propria attività, ma alla stessa immagine che si riflette ad un determinato luogo.