Sabato 8 ottobre 2011 – Riunione
“tavola rotonda” Sul futuro del Parco Nazionale dello Stelvio.
Sono riuscito a registrare il telegiornale di ieri sera. Quindi ho postato anche il servizio di TRENTINO TV
Sono riuscito a registrare il telegiornale di ieri sera. Quindi ho postato anche il servizio di TRENTINO TV
Oggi ho assistito a un qualcosa di più
prossimo ad una giornata al Consiglio Provinciale, dove tutti
parlano, parlano, ma alla fine quello che ne esce fuori è
“politichese” ovvero nulla in tutto.
A fare da capofila e forse quello che
maggiormente ha spiegato la situazione è stato Salvatore Ferrari
vicepresidente di Italia Nostra in Trentino. Tra i vari presenti
ricordo Pierangelo Giovanetti come moderatore, Alberto Pacher, Franca
Penasa, Rossana Bettinelli, Mario Malossini, Ciro Berdini, Roberto
Pinter e Alberto Bombarda. In sala solo il sindaco di Malé, e tra i
vari Alberto Pasquesi.
In pratica da quel poco che ho capito
lo stato non ne vuole più sapere di tenersi i conti del Parco
Nazionale dello Stelvio, e a causa della ricerca della fiducia, una
delle tante, del Presidente del Consiglio Berlusconi, ha in pratica
“svenduto” il pacco. La forspartain (o come cavolo si scrive), ne
ha preso subito le redini con l'intento di mandare a quel paese tutto
il lavoro fatto fino ad ora nel Parco. Ricordo che da 16 anni esiste
un consorzio che unifica le tre provincie contenenti il Parco.
Non vi sembra Il Presidente francese Sarkozy? |
Se la storia dovesse proseguire come
sta andando avanti, in teoria una delle possibili visioni future è
la scissione delle tre provincie, quindi non più “Parco Nazionale
dello Stelvio”, ma Parco divertimenti del trentino, Parco lagher
sudtiroler e Parco della Madunina lombarda (è un esempio).
Fortunatamente a metterci una pezza
temporanea è stato da prima il nostro Presidente della Repubblica e
poi il comitato Lombardo. (o forse il contrario).
Ora il tutto, tra le parole in
politichese bla, bla, bla, si è data la possibilità di estendere
l'importanza del Parco non più a Nazionale, ma Europeo. Visto che
quelli di Bruxelles a quanto pare piacciono i fiori, le piante e gli
animali, loro potrebbero sovvenzionare il Parco visto che è bello, è
in centro alle alpi e poi perché in genere vengono in vacanza a
febbraio qui.
Altre alternative valide non ne ho
viste sinceramente, Pacher assicura che non sparirà, ma che si
trasformerà. Non dobbiamo aver paura di questo. Al massimo lo
chiameremo Parco della discarica di Napoli.
Mi è piaciuto l'intervento di Loreta
Veneri, la quale ha rimarcato la mancanza di identità vera come
Parco, che anche al sottoscritto sembra più una sorta di barricata
dove dentro non puoi fare nulla e basta.
Bella la segretaria (o almeno sembrava
così) di Salvatore e poco altro. Penso che alla fine la gente e
soprattutto i dipendenti del Parco siano andati via con le stesse
conclusioni che avevano prima di arrivare.
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